Poltrona Frau - Brera Panca | Salvioni

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48 Frassino Tinto Wengè48 Frassino Tinto Wengè
61 Frassino Moka61 Frassino Moka


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Poltrona Frau
Poltrona Frau porta in qualsiasi tipo di ambiente, dalla casa all'ufficio, il suo caratteristico gusto per l’arredo rivestito in Pelle Frau®. L'azienda nasce dall'intuizione di Renzo Frau che, stabilitosi a Torino, fonda la sua bottega negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La città piemontese rappresenta il palcoscenico ideale per le proposte del giovane artigiano sardo. Sin dal principio gli arredi Poltrona Frau attraggono l’attenzione della colta borghesia e dell'aristocrazia sabauda dallo spiccato gusto internazionale. Le collezioni incarnano la bellezza senza tempo del design Made in Italy, nonostante una spiccata inflessione stilistica d'origine Edoardiana. Proprio in quegli anni nascono prodotti iconici quali lo storico modello 904, meglio conosciuto come Vanity Fair, la poltrona Chester, che si rifà allo stile Chesterfield, e il modello 1919.Scopri di più

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Guglielmo Ulrich

Guglielmo Ulrich
Guglielmo Ulrich (1904-1977) è stato un designer e architetto italiano. Nato a Milano da una famiglia nobile di ascendenze danesi, Guglielmo studiò architettura al Politecnico di Milano dove fu allievo di Piero Portaluppi e si impose negli anni ’20 come uno dei protagonisti di una generazione di architetti dallo stile raffinato prediletto dalla grande borghesia emergente. Specializzato soprattutto nelle decorazioni di interni, Ulrich lavorò per alcuni delle grandi famiglie dell’epoca quali gli Agnelli, i Mondadori e i Gavazzi. Gli arredi da lui pensati, sempre disegnati specificamente per ognuno dei suoi progetti, erano prodotti dalla società Ar.ca (da lui stesso fondata assieme a Guglielmo Scaglia nel 1930) e si caratterizzavano inizialmente per le linee severe tratte dalla corrente architettonica Novecento, addolcitesi poi nel tempo e rese più sinuose dall’influenza dello stile Art Decò francese. Figura riservata e poco avvezza alle apparizioni pubbliche, fu però attivo nelle diverse Triennali dell’epoca e occupò per un anno (1942-43) la posizione di direttore dell’influente rivista Domus, in collaborazione con Massimo Bontempelli e Melchiorre Bega. Nel dopoguerra assunse la direzione artistica del negozio Singleton, uno dei primi showroom milanesi dedicati alla vendita di arredamento in stile moderno, e cercò di avvicinare il suo gusto basato sulla tradizione artigianale alle esigenze dell’emergente produzione industriale in serie. Negli anni ’50 si occupò in particolare dell’arredamento di transatlantici, continuando in parallelo una feconda di architetto per ville provate e alberghi che porterà avanti fino alla morte. Tra le sue realizzazioni più famose si ricordano Palazzo Argentina a Milano (1947-49), in collaborazione con Piero Bottoni, e diversi sedi della SIAE in tutta Italia. I suoi arredi, riscoperti a partire dagli anni ’70 dal mercato dell’antiquariato, figurano oggi nei cataloghi di brand quali Poltrona Frau e Ceccotti Collezioni.Scopri di più