House of Finn Juhl
Sideboard Madia
Prezzo a partire da € 6.101,00*
*Prezzo valido per la versione senza vassoi laterali - struttura in legno - gambe in metallo (cod. FJ 5507).
“The Sideboard”, ossia semplicemente “La Madia”: questo il nome del mobile contenitore più famoso disegnato da Finn Juhl, tuttora attualissimo e grande bestseller del design scandinavo. La grande intuizione di Finn Juhl per questo pezzo è stata quella di associare ad alcune parti in tradizionale legno impiallacciato altre tinte in colori primari più intensi, che le conferiscono un aspetto vivace e giocoso. Questo tratto è massimamente enfatizzato nei cassetti interni, che danno il meglio di sé quando presentati in gradazione di colore. Le ante, semplici e tradizionali, sono a scorrimento laterale e possono essere utilizzate tramite due grandi occhielli ai lati. Disegnata nel 1955, la madia “The Sideboard” appartiene a una fase già matura dello stile di Finn Juhl, nella quale l’influenza del design americano l’ha spinto ad abbandonare parzialmente la sua passione per le forme organiche in funzione di linee più severe e squadrate, maggiormente orientate alla funzionalità e alla razionalità.
L.176,5 x P.46,7 x H.89,5 cm
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House of Finn Juhl è un’azienda dagli antichi natali la cui storia comincia nel 1912 proprio dalla figura di Finn Juhl, la sua più grande fonte di ispirazione a cui deve la totalità delle sue collezioni. Dopo un brillante percorso di studi all’Accademia Danese di Architettura, Fin Juhl debutta nel mondo dell’interior design alla Cabinetmakers’ Guild Exhibition con la sua Grasshopper chair, subito posta al centro dell’attenzione per le sue forme ispirate al mondo animale. Nel 1940 Finn Juhl si distingue ancora per la Pelican Chair e il Pelican Table, due pezzi destinati a divenire icone di design assieme al divano Poet e alla Bone Chair, opere caratteristiche del settore destinate a segnare il passo e ancora oggi dominare la scena con le proprie inimitabili personalità. Scopri di più
Designed by
Finn Juhl
Finn Juhl (1912-1989) è uno dei massimi esponenti della scuola del design danese. Figura colta e raffinata, fu il grande dandy del design scandinavo degli anni d’oro, con complesse creazioni dalle forme organiche che si discostavano dal razionalismo imperante in quegli anni. Caratteristiche che all’epoca gli preclusero forse un successo di massa nella sua Danimarca, dove risultò un po’ oscurato dalle creazioni più accessibili di firme come Hans J. Wegner e Børge Mogensen, ma che gli valsero un’imperitura fama di “designer di tendenza per intenditori”, oggi più viva che mai. Finn Juhl, architetto di formazione, si considerava un designer autodidatta: aveva infatti iniziato a disegnare arredi per la propria casa, sul finire degli anni ’30, facendoli poi realizzare all’ebanista Arne Vodder con il quale strinse un forte sodalizio. Le imbottiture sottili e le curve complesse del legno delle sue creazioni (in parte ispirate alle sculture contemporanee di Hans Arp e Alexander Calder, accanto alle quali Juhl amava esporre le sue poltrone) resero a lungo difficile la produzione in serie dei suoi arredi. I primi a provarci furono gli americani, paese in cui a partire dagli anni ’50 Finn Juhl trovò una grande fama: le sue creazioni prodotte dalla Baker Furniture raggiungono oggi sul mercato del vintage quotazioni da capogiro. Ad oggi l’unico produttore ufficiale dei suoi arredi è House of Finn Juhl, brand che ha curato una meticolosa azione di riscoperta e catalogazione delle sue opere. Come architetto Finn Juhl invece lavorò per undici anni nello studio di Vilhelm Lauritzen, dal 1934 al 1945, occupandosi principalmente di architettura degli interni. Fondò poi un proprio studio a Copenhagen nel 1945, con il quale progettò fra le altre cose gli interni della Trusteeship Council Chamber presso la sede ONU di New York.
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