Astep
548 Lampada da Tavolo
Prezzo € 1.440,00
Un inno alla leggerezza e praticità, la lampada da tavolo 548 è stata disegnata da Gino Sarfatti nel 1951 per Arteluce e riproposta in seguito da Astep in una veste moderna cui si è aggiunta la tecnologia Led e interruttore ottico con dimmer. Il passaggio di testimone ha migliorato un modello che già in prima battuta spiccava in qualità e forza concettuale, divenendo oggi una vera e propria icona del design contemporaneo. 548 brilla di luce riflessa e diffusa grazie al faretto orientabile in alluminio laccato e fissato su uno stelo tubolare d’ottone. Il diffusore a coppa sagomata è in metacrilato, disponibile in diverse colorazioni per meglio adattarsi al gusto dei diversi ambienti. La barra in ottone ha la funzione di contrappeso, per mantenere l’intera struttura in perfetto equilibrio.
Ø 50 x H.50 cm
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Base in Ottone Lucido e Paralume Grigio
Base in Ottone Lucido e Paralume Azzurro
Base in Ottone Brunito Scuro e Paralume Grigio
Base in Ottone Brunito Scuro e Paralume Arancione
Base in Ottone Lucido e Paralume Azzurro
Base in Ottone Brunito Scuro e Paralume Grigio
Base in Ottone Brunito Scuro e Paralume Arancione
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Astep nasce dall’idea e dal talento imprenditoriale di Riccardo Sarfatti, figlio del celebre designer Gino Sarfatti, di riprendere alcune delle più celebri icone d’arredo del padre e di Vittoriano Viganò per dar loro nuovo lustro e possibilità espressive. Astep affonda le proprie radici nelle incredibili opere create da Luceplan e Arteluce, storiche imprese specializzate nella creazione di lampade e arredi luminosi dalle quali raccoglie le più nobili vestigia rinnovate alla luce delle migliorie tecnologiche intercorse negli ultimi cinquant'anni. Grazie a questo ambizioso piano, Astep si augura di riportare alla luce l’esperienza e la creatività della famiglia Sarfatti ma non solo, di proseguire il cammino intrapreso dando vita a nuove icone del design contemporaneo.Scopri di più
Designed by
Gino Sarfatti
Gino Sarfatti (1912-1985) ha ricoperto un ruolo chiave nella storia del design italiano dell’illuminazione, nella doppia veste di designer e imprenditore. Nato a Venezia da una famiglia della grande borghesia ebraica cittadina, ex ingegnere aeronautico, Sarfatti ha approcciato il design da autodidatta, fondando nel 1939 l’azienda Arteluce e firmando in prima persona la maggior parte dei modelli a catalogo. Arteluce è una delle pochissime realtà milanesi ad affrontare il tema dell'illuminazione con piglio moderno, distanziandosi dagli stili tradizionali allora in voga e inserendosi nel solco delle nuove proposte architettoniche che stavano in quegli anni rivoluzionando lo stile degli interni cittadini a firma di architetti come Gio Ponti o Emilio Lancia. Dopo essersi rifugiato in Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale per sfuggire alle persecuzioni razziali, Sarfatti nel Dopoguerra continuerà la sua incessante ricerca produttiva che concepisce la luce come un elemento teso a valorizzare al massimo gli spazi architettonici. Oltre ad aver progettato più di 400 modelli di serie, è stato chiamato anche a curare l’illuminazione di teatri (come il Teatro Regio di Torino o il Piccolo Teatro di Milano), musei (tra cui il Museo del Castello Sforzesco) e navi da crociera. È stato insignito di due Compassi d’Oro (1954, 1955) e della Medaglia d’Oro alla XV Triennale (1973). Nel 1973 cede Arteluce a Flos. Oggi la maggior parte delle sue creazioni sono riproposte dal brand danese Astep, fondato dal nipote Alessandro Sarfatti.Scopri di più