Arredoluce
Pavone Lampada a Sospensione
La lampada Pavone di Gio Ponti per Arredoluce costituisce uno dei progetti più scenografici e magniloquenti del grande architetto e designer milanese. Datato 1961, il lampadario Pavone è tuttora molto noto anche grazie al suo utilizzo nelle più iconiche boutique Bulgari nel mondo, selezionata in versione vintage per gli allestimenti direttamente dall’archistar Peter Marino. Un connubio quantomai efficace, visto che la lampada Pavone stessa si presenta in una veste scintillante come un vero e proprio gioiello: una complessa struttura di ogive in ottone sorregge una fitta serie di sfere illuminate, disposte in una o due circonferenze concentriche a seconda della configurazione scelta.
Ø 174 x H.100 cm
Disponibile anche in Ø 205 x H.100 cm
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Ogni articolo è prodotto secondo il gusto e le indicazioni del cliente in una finitura personalizzata, per cui i tempi di produzione possono variare in base alla versione scelta.
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Arredoluce nasce a Monza nel 1943 a opera di Angelo Lelii, imprenditore e progettista guidato dall’idea di creare un’azienda forte e dinamica, capace di portare avanti l’eredità del Made in Italy in tutto il mondo. Il focus della produzione, l’arredo luminoso, nasce e si sviluppa fra molti pezzi di design divenuti negli anni vere e proprie icone del settore. Oggi Arredoluce rinasce all’interno del gruppo Penta, sotto l’egida di grandi maestri del passato e tributi contemporanei volti a esaltarne il valore e le potenzialità stilistiche. Scopri di più
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Gio Ponti
Gio Ponti (1891-1979) è considerato il grande “padre nobile” del design italiano. Milanese fin dalla nascita, fra i maggiori architetti del Novecento, ha concettualizzato per tutta la vita una peculiare via italiana alla modernità, in cui la ricca tradizione artigiana e decorativa non venisse superata, ma valorizzata ed integrata al meglio con le tendenze più recenti. Fra le sue opere più famose, il grattacielo Pirelli di Milano, prodigio della tecnica e all’epoca edificio più alto d’Italia, e Palazzo Montecatini. La sua attività teorica e divulgativa fu intensissima: fondò nel 1928 la rivista Domus, che diresse a lungo per diversi periodi, fino quasi alla sua morte, e che rimane tuttora il centro focale del dibattito sull’architettura italiana. Fu sua anche l’idea di istituire il Compasso d’Oro, in collaborazione con la Rinascente, e fu fra i promotori della nascita dell’ADI, l'Associazione per il disegno Industriale. Intensa e ricca di successi anche la sua attività pratica di designer: fu negli anni ’20 direttore artistico di Richard Ginori, contribuendo a rinnovare il mondo della ceramica, e fondò poi nel 1932 l’azienda FontanaArte, con la quale si dedicò al settore dell’illuminazione. Nel Dopoguerra collaborò invece con Cassina, Venini, Ideal Standard e molte altre aziende. A partire dal 2012 Molteni & C. collabora con gli eredi del Maestro per riproporre molti dei suoi arredi più famosi in una collezione dedicata, di grande precisione filologica.Scopri di più