Rosenthal non si limita però all’allestimento della tavola: accanto a piatti, bicchieri, stoviglie, tazze e servizi da tè, il brand propone anche una sua interpretazione per diversi altri ambienti della casa. Particolarmente celebre è il catalogo di vasi Rosenthal, dal design spesso ardito e sperimentale, come per il vaso Fast di Cédric Ragot o la sorpendente collezione Vase of Phases di Dror Benshetrits.
La storia di Rosenthal ha inizio in Baviera nel 1879, ad opera di Philipp Rosenthal. La vera svolta arrivò però nel secondo dopoguerra sotto la gestione del figlio, il quasi omonimo Philip Rosenthal: personaggio eclettico ed anticonformista, aveva combattuto il regime nazista ed avrebbe poi coltivato per tutta la vita un interesse per la politica, arrivando a ricoprire importanti ruoli per il Partito Socialista Tedesco. La sua presidenza rivoluzionò l’azienda, aprendola ai contributi di importanti designer e dando inizio a una girandola di collaborazioni.
Fra gli altri marchi acquisiti da Rosenthal nel corso della sua storia ci sono le porcellane Thomas, dai colori vivaci e dedicate ad un pubblico giovanile, e lo storico brand bavarese Hutschenreuther, dal design molto tradizionale. Dopo essere stata comprata nel 1997 da Wedgwood, storica azienda inglese di porcellane, Rosenthal è poi entrata dal 2009 nel gruppo Sambonet, che ne ha curato il definitivo rilancio.