Poltronova venne fondata da Sergio Cammilli nel 1957 ad Agliana, in provincia di Pistoia. Risale all’anno seguente l’incontro con Ettore Sottsass, allora attivo in Toscana come direttore artistico delle ceramiche Bitossi. Sottsass si occupò di definire in senso post-modernista l’estetica del nuovo brand, coinvolgendo nel progetto anche numerosi progettisti giovani e rivoluzionari che gravitavano nella sua orbita. È sul finire degli anni ’60 che questi fermenti creativi esplodono definitivamente, dando vita a prodotti destinati a entrare nella storia del design come lo specchio Ultrafragola dello stesso Sottsass, la poltrona Mies di Archizoom Associati o la poltrona Joe dello studio De Pas, D’Urbino, Lomazzi.
Negli anni ’70 Poltronova diventa protagonista anche della scena milanese attraverso la galleria Design Center, fondata dallo stesso Cammilli in centro città. Il brand continuerà poi a rimanere attivo e vivace anche negli anni ’80, decennio in cui si dedicò soprattutto alla produzione di arredi di grandi architetti post-modernisti come Hans Hollein e Paolo Portoghesi, e negli anni ’90, quando accompagnerà gli esordi di una nuova generazione di designer come Ron Arad e Nigel Coates. Il progressivo distacco di Cammilli porterà Poltronova verso anni di declino, culminati in un fallimento dell’azienda.
La memoria storica del brand venne però tenuta in vita dall’attività di Roberta Meloni, fondatrice del Centro Studi Poltronova. Attraverso un’attività culturale di alto profilo e un attento lavoro di catalogazione dell’archivio il Centro Studi Poltronova è riuscito a conservare intatta una preziosa eredità, in un percorso durato diversi anni e culminato con un rilancio del marchio Poltronova sui mercati internazionali. Oggi Poltronova, non dimentico della suo imprescindibile lascito culturale, si è scoperto anche marchio “modaiolo” per eccellenza, facendo capolino negli scatti di supermodelle come Bella Hadid o grandi attrici quali Lena Dunham.