Iittala venne fondata nel 1881 dallo svedese Petrus Magnus Abrahamsson, uno dei mastri vetrai della Nuutajärvi (che era all’epoca il maggior produttore di vetro di tutta la Finlandia). Abrahamsson reclutò la maggior parte del personale fra i suoi connazionali e concentrò la produzione in particolare sugli oggetti in vetro per uso domestico, dalle forme di ispirazione mitteleuropea. Nel 1917 l’azienda entrò a far parte del gruppo Ahlström, che avrebbe impresso uno sviluppo decisivo alla sua storia.
Ahlström aveva già acquistato alcuni anni prima la grande vetreria Karhula e fuse le due società nella Karhula-Iittala, chiamando poi come direttore artistico il pioniere del design finlandese Göran Hongell. La Karhula-Iittala promosse negli anni ’30 diversi concorsi per progetti di vetro artistico: fu in una di queste occasioni che vide la luce la serie di vasi Savoy di Alvar Aalto, uno dei più grandi successi di tutta la storia del design finlandese.
Nel dopoguerra Karhula e Iittala vennero scisse, lasciando alla prima la produzione del più vasto mercato delle bottiglie e degli imballaggi in vetro e permettendo alla seconda di avventurarsi definitivamente nel mondo del design, con l’ingaggio di Tapio Wirkkala, Kaj Franck e Timo Sarpaneva. I loro prodotti venivano presentati alle Triennali di Milano, ottenendo sempre grande successo e aprendo così le porte ai mercati internazionali.
Fu Timo Sarpaneva a disegnare nel 1956 il celebre logo del brand, ancora oggi garanzia di qualità, mentre Tapio Wirkkala venne nominato direttore artistico. A partire dagli anni ’70 l’industria vetraria entrò però in un periodo di profonda crisi, che portò a numerosi sconvolgimenti: il gruppo Ahlström rilevò dapprima la vetreria Riihimäki, poi si fuse con il gruppo Wärtsilä che portò in dote la vetreria Nuutajärvi. Tutto ciò non bastò però a risollevarne le sorti ed Iittala fu ceduta dapprima al gruppo Hackman nel 1990 e poi nel 2007 al gruppo Fiskars, dove ha trovato finalmente il definitivo rilancio.