La storia di Fritz Hansen ha inizio nel 1872 con l’attività dell’omonimo ebanista, che realizzò gli arredi di alcuni dei più importanti edifici di Copenhagen. I suoi figli e nipoti portarono avanti il processo di industrializzazione dell’azienda, specializzandosi nelle produzioni in legno curvato e tubolare d’acciaio sulla falsariga dei celebri mobili Thonet. A partire dagli anni ’40 tutti i più grandi maestri del design scandivo avranno occasione di lavorare con l’azienda.
E fu proprio con Fritz Hansen che videro la luce alcuni dei massimi capolavori del design danese, come le poltrone Egg Chair e Swan e le sedie Ant, Drop e Serie 7 di Arne Jacobsen, o la China Chair di Hans J. Wegner. Fra i tavoli più famosi del marchio vi sono invece il modello Super-Elliptical di Piet Hein, Bruno Mathsson e Arne Jacobsen ed il tavolo Grand Prix, sempre di Arne Jacobsen, così chiamato in onore della vittoria di un importante premio alla Triennale di Milano.
Sul finire degli anni Settanta la famiglia Hansen cedette l’azienda alla Skandinavisk Holding, che vi immise le risorse finanziarie necessarie per consolidarne la crescita attraverso alcune grandi acquisizioni. In primis l’azienda aggiunse al suo catalogo i diritti per la produzione dei mobili del celebre Poul Kjaerholm, come la poltrona PK22 o il tavolino PK61. Nel 2015 venne invece acquisita l’azienda di illuminazione Lightyears, che portò in dote lampade come il modello KAISER idell di Christian Dell o la lampada a sospensione Concert di Jørn Utzon.