L’eclettismo e la pluralità stilistica che caratterizzano il marchio si rispecchiano in una grande varietà di materiali e di prezzi: il catalogo Driade spazia da pratiche sedie da cucina in plastica come le Sissi di Ludovica e Roberto Palomba a veri e propri arredi-scultura d’artista come la poltrona Nemo di Fabio Novembre o il tavolino Sereno del duo inglese Fredrikson Stallard. Divani e poltrone, letti, tavoli, librerie, arredi outdoor: Driade propone di tutto, sempre nel segno della sperimentazione.
La storia dell’azienda ha inizio nel 1968, anno rivoluzionario che ne sintetizza la vocazione. Negli anni ’70 la collezione Driade è coordinata da Antonia Astori, che disegna anche veri e propri besteller come la libreria Oikos. La solida collaborazione con Enzo Mari frutta all’azienda il primo dei tre Compassi d’Oro vinti da arredi Driade nel corso della sua storia, con la premiazione nel 1979 per la sedia Delfina, e la creazione di numerosi prodotti tuttora di grande successo come il tavolo Frate.
Negli anni ’80 arriva l’apertura internazionale dell’azienda, con la ricerca di giovani progettisti da tutto il mondo che entrerà nel suo DNA e che porterà alla creazione di capolavori come la sedia Costes di Philippe Starck. Tra le caratteristiche chiave di Driade vi è la sua attenzione per la comunicazione e la divulgazione, costante nella sua storia che la porta a lanciare nelle edicole degli orginali manuali di arredamento e ad editare una collana di testi di grandi storici del design, tra cui Renato De Fusco.
La ricchissima proposta di Driade non si ferma al mondo dell’arredamento, ma si estende anche al campo dell’oggettistica. Nella creazione di vasi, piatti, posate, bicchieri e centrotavola i designer possono trovare un altro sfogo per la loro fantasia, dando vita a una serie di sorprendenti collezioni. In questo ambito è particola mente rilevante l’opera del ceco Borek Sipek, maestro nell’uso del cristallo con la sua poetica neobarocca e un po’ punk.