L’avventura di Giulio Cappellini alla guida del marchio ha inizio anni ’70, quando assunse la guida del mobilificio artigianale fondato dal padre. La sua strategia prevedeva di affiancare contributi visionari firmati da designer innovativi ad una collezione di arredi utili e pratici, quali tavoli, sedie e librerie, spesso disegnati da lui stesso. Il primo grande nome coinvolto nel progetto fu il giapponese Shiro Kuramata, le cui cassettiere Pyramid, Side 1 e Side 2 figurano oggi in tutti i musei di design.
Particolarmente fecondo fu il rapporto con i giovani designer di area anglosassone, tra cui Jasper Morrison con la sua poltrona Thinking Man’s Chair, Tom Dixon con l’iconica S-Chair e l’australiano Marc Newson, autore del tavolino Orgone della poltroncina Wooden Chair. Anche la collaborazione con designer francesi ha raggiunto ottimi esiti, come la libreria modulare Cloud di Ronan e Erwan Bouroullec e la colorata Rainbow Chair di Patrick Norguet.