Intervista | Ligne Roset
Parlateci un po’ di Ligne Roset. Quali sono stati i momenti salienti dell’azienda, le svolte decisive che ne hanno costruito la personalità e l’attuale struttura? Come continua la sua storia oggi? Quali sono le prospettive per il futuro?
Ligne Roset è un’azienda familiare nata più di centosessant’anni fa in Francia. Negli anni quella che era una piccola azienda si è sempre più ampliata e, generazione dopo generazione, è diventata un vero e proprio player nel mondo del design internazionale. All’inizio, Ligne Roset era un produttore di imbottiti, armadi per il mercato francese i cui principali interlocutori erano istituzioni, progetti contract e università. Successivamente, i proprietari Pierre e Michel hanno deciso di sviluppare l’attività di esportazione iniziando con Germania, Stati Uniti e altri paesi per diventare un vero e proprio attore internazionale nel campo del design di mobili di alta gamma. In Francia siamo il primo produttore, editore e distributore, vantando tre livelli di personalità che ci danno l’opportunità di comprendere realmente il mercato, le esigenze dei clienti e la continua evoluzione del gusto. Guardando al futuro, Ligne Roset punta a continuare il suo sviluppo in tutto il mondo, ampliando il business e lo stile. Desideriamo anche ampliare il settore contract, spingendo la qualità delle nostre creazioni, produzione e distribuzione senza perdere la nostra identità.
Per questo Salone 2023 l’azienda ha presentato importanti novità di prodotto, dimostrando ancora una volta la sua costante ricerca progettuale e stilistica. Ce ne parlate?
Il Dna della nostra azienda risiede nello sviluppo di molti prodotti grazie alla costante collaborazione con designer in grado di interpretare e valorizzare la nostra personalità con nuove collezioni. Con l’installazione di Salvioni Milano Durini, quest’anno presentiamo alcuni highlights come il divano Kashima una riedizione di Michel Ducaroy, il tavolo Camma di Marie C Dorner in marmo di Carrara e alcuni pezzi di illuminazione di Pierre Guariche. Abbiamo anche inserito un’edizione speciale del divano Togo di Michel Ducaroy, realizzata per celebrare il 50° anniversario di questo pezzo. La direzione artistica dell’azienda prevede che ogni anno si alternino nuove uscite e riedizioni di pezzi iconici del passato, volti a rappresentare la doppia anima di Ligne Roset: da un lato il nuovo e il contemporaneo, dall’altro il passato più che prestigioso che ne costituiva non solo identità ma anche prestigio.
Così, il DNA dell’azienda alterna nuove edizioni e riedizioni di classici del passato. Qual è il percorso che vi ha portato a creare questa doppia identità?
L’idea di rieditare alcuni pezzi noti è in linea con la domanda del mercato contemporaneo e il continuo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dell’arredamento di alta gamma. In un certo senso abbiamo dovuto creare questa doppia identità, perché molti dei pezzi noti e più venduti ancora oggi nei mercatini del vintage appartengono a Ligne Roset. La richiesta era molto alta. Inoltre, abbiamo archivi molto belli grazie alla collaborazione con molte star del design come Pierre Paulin. Lo abbiamo incontrato intorno al 2005 e abbiamo avuto la possibilità di lavorare con lui, il meglio del meglio, siamo diventati uno dei più grandi editori del suo genio creativo.
Inoltre, quest’anno celebriamo il 50° anniversario dell’iconico divano Togo, un pezzo unico che ancora oggi domina la scena del design internazionale. Cosa rappresenta per voi questo anniversario? Come hai scelto di festeggiarlo?
Ovviamente non potevamo mancare questo anniversario. Togo nasce nel 1973 ed è uno dei divani più conosciuti e venduti di Ligne Roset. Abbiamo deciso di celebrare questo pezzo iconico con un’edizione limitata che ricopre “La Toile du peintre” di Pierre Frey e una nuova, inaspettata: Floraly, una riedizione del primo tessuto che ricoprì il Togo nel 1973.
Sia il divano Kashima che il divano Togo nascono dal genio creativo di Michel Ducaroy. Ci potete parlare un po’ di lui? Qual è il rapporto tra Ligne Roset e questo designer?
Michel Ducaroy si pone alla fine di un periodo in cui i designer erano interni all’azienda e la cui produzione era interamente destinata alla produzione interna. Già negli anni ’50 Michel era famoso nel campo del product design per l’utilizzo del Foam ed è grazie a lui e al suo genio creativo che Ligne Roset ha saputo dare un forte impulso alla sua produzione, operando una vera e propria rivoluzione tecnologica nell’utilizzo di nuovi materiali.
Michel ci ha spiegato come usare il Foam. Con i suoi pezzi iconici come Togo e Saparella ci ha mostrato come realizzare prodotti che non necessitassero di una struttura interna poiché erano interamente costituiti da Foam, un materiale incredibilmente versatile e innovativo oltre che economico rispetto agli standard dell’epoca.
La prima volta che abbiamo mostrato il Togo tutti sono rimasti stupiti: “Manca qualcosa al vostro divano”. È stata una vera e propria rivoluzione tecnologica. Oggi Togo rimane un’icona del design perché rappresenta il mix perfetto tra competenza, tecnologia e comfort.