Sgabello Mezzadro
Achille Castiglioni,
Sgabello Mezzadro
Lo sgabello Mezzadro di Zanotta è una delle creazioni più note di Achille Castiglioni, che l’ha disegnato nel 1957 assieme al fratello Pier Giacomo. La seduta riprende con esattezza la forma della sella di un trattore, applicando all’arredo i principi dei ready made di Duchamp, che riprendono una forma di uso comune traslandola in un contesto completamente differente.
Presentato in una primo prototipo alla XI Triennale del 1957 e poi riproposto nella sua versione attuale all’interno del celebre allestimento della mostra “Colori e forme della casa d’oggi” a Villa Olmo, lo sgabello Mezzadro si distanzia fortemente dal razionalismo in voga in quegli anni e recupera elementi e suggestioni della cultura contadina e del paesaggio degli oggetti quotidiani, privilegiando la ricerca di una calda familiarità.
Lo sgabello è un collage di diversi parti decontestualizzate dalla loro funzione originale: oltre al sedile in lamiera stampata, segnato da fori circolari per la traspirazione, è ripresa dal trattore anche la balestra di sostegno in acciaio cromato, che viene però capovolta per garantire una seduta più molleggiata e maggiore spazio per le gambe. I due elementi sono fissati con un dado “a galletto”, ripreso dal design delle bicilette, mentre la base è stabilizzata da un rudimentale ed efficace traverso di legno.
I fratelli Castliglioni sono riusciti con Mezzadro a creare un design ancora attualissimo e ricco di ironia, capace di bilanciare la tensione al nuovo con la nostalgia per un piccolo mondo antico. Lo sgabello Mezzadro viene prodotto in serie da Zanotta a partire dal 1970. Oltre alla celebre versione con il sedile rosso, è disponibile anche nei colori arancio giallo, bianco o nero.
La forza dell'intelligenza, un caso a sè nell storia della progettazione