Lampada Caboche
Patricia Urquiola,
Lampada Caboche
La lampada Caboche di Foscarini si propone come una moderna versione dei classici chandelier veneziani. Preziosa e brillante come una gemma preziosa, con il suo mosaico di rifrazioni Caboche da accesa diventa quasi un gioiello luminoso. Il nome stesso rimanda al mondo della gioielleria: in quell’ambito “Caboche” definisce infatti un particolare tecnica di taglio del diamante.
È stata disegnata nel 2005 da Patricia Urquiola in collaborazione con Eliana Gerotto, che per le sue forme trassero ispirazione proprio da un vecchio bracciale degli anni ’30 acquistato nel corso di un viaggio.
La lampada è costituita da una miriade di sferette in polimetracrilato montate attorno ad un anello, al centro del quale è posta la fonte illuminante che può essere a led o a incandescenza. Al momento dell’accensione la luce si rifrange sui piccoli globi, diffondendosi in ogni direzione e illuminano l’ambiente a 360°. È disponibile anche in una versione in finitura giallo oro, che al momento della rifrazione arricchisce la luce di scintillanti riflessi dorati.
Caboche ottiene il suo meglio nella versione di lampada a sospensione, variante per la quale è disponibile in tre diverse misure. Come molti dei lampadari Foscarini, può essere composta in una combinazione di sospensioni agganciate a un unico rosone, andando così a creare una vera e propria cascata di luce.
Nelle sue versioni da terra e da tavolo l’anello-diffusore è supportato da una struttura in alluminio verniciato di colore bianco, mentre nella sua variante ceiling è agganciato direttamente al soffitto. Caboche è disponibile infine in versione da parete, nelle quale l’anello risulta tagliato a metà e forma un semicerchio che si attacca al muro.
Un moderna versione dei classici chandelier veneziani