Michele De Lucchi (1951-) è uno dei più importanti designer italiani contemporanei. La sua traiettoria artistica riassume in maniera emblematica la traiettoria del design italiano negli ultimi decenni: nato a Ferrara, negli anni dell’università è uno dei leader della contestazione studentesca e partecipa in prima fila a un’occupazione della Triennale di Milano. Alfiere del design radicale, fu fortemente influenzato dalla figura di Ettore Sottsass, che seguirà nelle esperienze sperimentali con lo Studio Alchimia e con il collettivo Memphis, di cui è uno dei membri fondatori. Le sue creazioni del periodo sono caratterizzate da colori audaci e forme destrutturate, come nella celebre sedia First. Parallelamente si avvicina alla grande industria, instaurando una stretta collaborazione con Olivetti. Sul finire degli anni ’80 disegna uno dei prodotti di maggior successo della storia del design italiano, la lampada Tolomeo per Artemide (co-firmata con Giancarlo Fassina), che lo portò nel 1989 a vincere il suo primo Compasso d’Oro. Fu solo l’inizio: ne seguirono altri tre nei decenni a venire, accanto a collaborazioni con i più prestigiosi brand italiani come Alessi, Alias, Molteni & C., Cassina, Riva 1920, De Castelli, Listone Giordano e molti altri. Fonda inoltre un suo brand, Produzione Privata, dedicato alla produzione in serie limitata di arredi semplici e preziosi. In parallelo il suo studio sviluppa un’apprezzata attività internazionale nel campo dell’architettura, realizzando opere come l’Unicredit Pavillion a Milano o il Ponte della Pace a Tbilisi.