Mariano Fortuny y Madrazo

Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949), icona di stile della Venezia di inizio ‘900, può essere considerato un erede della tradizione degli “artisti totali” del Rinascimento. È stato attivo come pittore, scenografo, stilista, fotografo, inventore e anche light designer, oggi celebrato a Venezia da un museo a lui interamente dedicato, il Museo Fortuny, con sede nel palazzo in cui visse e in cui mise in opera tutte le sue sperimentazioni. Figlio del pittore catalano Marià Fortuny i Marsal, lasciò a tre anni la natia Spagna per trasferirsi a Parigi con la madre e fin dalla tenera età dimostrò un precoce talento per il trattamento e la decorazione dei tessuti, che sarebbe culminato poi nei suoi anni veneziani (Fortuny si trasferì in Laguna nel 1889, pur restando molto legato a Parigi) in un’attività da stilista di grande successo in tutta Europa. Fortuny può essere considerato un precursore della tecnica della plissettatura: i suoi abiti, come il famoso Delphos che era ispirato nelle forme al chitone dell’Antica Grecia, erano realizzati in seta finemente pieghettata grazie a un sistema di lavorazione da lui tenuto segreto. Altra sua grande passione fu il teatro, a cui si avvicinò già da giovane coltivando un’amicizia con Richard Wagner che lo influenzò grandemente con il suo ideale di Gesamkunstwerk, secondo il quale le arti di diverso genere dovevano fondersi armoniosamente in un’unica “opera d’arte totale” che doveva avere luogo sul palco. Fortuny concentrò le sue attenzioni in particolare sulla parte figurativa del tetaro, realizzando scenografie e curando l’illuminazione della scena attraverso un rivoluzionario sistema di luci indirette. È dal palcoscenico che prende il via la sua attività di inventore e designer di lampade, oggi riprodotte dal marchio Fortuny, erede diretto del suo atelier (che agisce anche con il brand Venetia Studium, dedicato a cuscini e complementi tessili per la casa), e realizzate in licenza anche da Pallucco e dalla francese Ecart. Nella sua prolifica attività di pittore Fortuny espose ininterrottamente alla Biennale di Venezia fino al 1942, mentre come interior designer si occupò di progetti come la sala da gioco dell’Hotel Excelsior di Parigi o la residenza della duchessa Consuelo Vanderbilt.