Giulio Cappellini

Giulio Cappellini (1953-) può essere definito come il più grande “talent scout” della storia del design italiano. È stato uno dei principali protagonisti di quella tendenza che ha visto il mondo produttivo italiano diventare il punto di riferimento per i designer più talentuosi da ogni parte del globo. Mettere insieme i nomi dei progettisti all’epoca sconosciuti da lui lanciati nell’empireo del design lascia a bocca aperta: da Jasper Morrison ai fratelli Ronan & Erwan Bouroullec, da Nendo a Tom Dixon, da Marc Newson a Marcel Wanders. Architetto di formazione, dopo un anno di apprendistato presso lo studio di Gio Ponti, Giulio Cappellini comincia a lavorare nel 1977 per la piccola azienda di famiglia, facendosi aiutare dal suo compagno di studi Rodolfo Dordoni nella progettazione delle prime linee di arredo di design. La grande notorietà internazionale per Cappellini comincia ad arrivare nel 1986, quando il brand ottiene i diritti di produzione delle più famose creazioni di Shiro Kuramata. Da lì ha inizio una grande cavalcata proseguita per tutti gli anni ’90 e i primi Duemila, anni nei quali Cappellini sarà anche protagonista del lancio della kermesse del Fuorisalone con i suoi speciali allestimenti al Superstudio di Milano. Nel 2004 Cappellini entra nell’orbita del gruppo Poltrona Frau, con Giulio Cappellini che rimane comunque art director del brand accanto a una nuova avventura nel campo dell’insegnamento, in veste di direttore del Dipartimento di Design dell’Istituto Marangoni. Nel 2022 è stato premiato con un Compasso d’Oro alla Carriera.