Gino Levi-Montalcini
Gino Levi-Montalcini (1902-1974) è stato un importante architetto italiano. Fu membro di un’importante famiglia torinese di origini ebraiche, i cui membri furono capaci di raggiungere l’eccellenza in diversi ambiti: la sorella minore Rita-Levi Montalcini è stata infatti un’importante scienziata, premiata anche con il premio Nobel, mentre la di lei gemella Paola è stata una celebrata pittrice. Il nome di Gino è invece legato principalmente alla corrente architettonica del Razionalismo, corrente alla quale aderì frequentando gli ambienti intellettuale d’avanguardia durante gli anni degli studi presso il Politecnico di Torino. I suoi primi anni di attività lo vedono al fianco di Giuseppe Pagano, suo ex compagno di studi: i due co-firmano assieme una delle principali architetture razionaliste del periodo, il Palazzo Gualino di Torino (1928), realizzato per ospitare gli uffici delle aziende dell’importante industriale piemontese Riccardo Gualino. Nel corso degli anni ’30 continua in autonomia la sua attività a Torino con numerosi progetti tra cui quello di Villa Caudano (1935-36). Sul finire del decennio è costretto a smettere di lavorare a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, ma riesce a sfuggire a persecuzioni più dure negli anni della guerra. Nel dopoguerra sarà protagonista di un’intesa attività di insegnamento universitario a Torino (1948-56), Palermo (1956-64) e a Padova (1964-71), affiancata da progetti importanti come la pianificazione del nuovo quartiere Vallette a Torino (1957-58) e il Palazzo Nuovo dell’Università di Torino (1961-66). Alcuni degli arredi realizzati per i suoi progetti sono stati rieditati a partire dagli anni ‘80 dal brand Zanotta.