AG Fronzoni
AG Fronzoni (1923-2002, pseudonimo di Angiolo Giuseppe Fronzoni) è stato uno dei principali graphic designer del Novecento italiano, cimentatosi con successo anche nei campi del design di prodotto e dell’architettura. Considerato il più radicalmente minimalista fra i designer italiani, Fronzoni fu alfiere di uno stile ascetico in cui trovavano spazio soltanto i colori del bianco e del nero e le forme erano figlie di rigide geometrie dalle solide basi matematiche. La sua attività ha inizio nel 1949 con l’apertura del suo studio a Milano e la fondazione della rivista “Punta”, ma tutti i suoi progetti di maggior rilievo vedono la luce solo a partire dagli anni ’60. In ambito grafico si ricordano opere come i manifesti per la mostra di Lucio Fontana del 1966 e l’immagine coordinata per la Biennale di Venezia del 1969, ma anche l’impaginazione della rivista Casabella per la quale fu anche collaboratore a partire dal 1965. I suoi prodotti più ricordati sono invece quelli della Serie 64, progettati inizialmente per la sua personale abitazione e rieditati da Cappellini a partire dal 1998, tutti composti sulla base di semplicissimi moduli quadrati. Importante anche il lascito storico di creazioni come la lampada Quadra (1962, oggi prodotta da Viabizzuno) e la serie di valigie Forma Zero per Valextra (1963). Fu attivo inoltre nel design di spazi espositivi, tra cui quello dell’orangerie di Palazzo Bianco a Genova, divenuta sede di una galleria d’arte moderna. Molto rilevante la sua decennale attività didattica, culminata nel 1982 nella fondazione di un’originale scuola-bottega in via Solferino a Milano, luogo di formazione di una nuova generazione di minimalisti italiani fra cui l’architetto Claudio Silvestrin, considerato da molti il suo erede spirituale.