Adolf Loos

Adolf Loos (1870-1933), architetto austriaco di inizio ‘900, è stato uno dei primi protagonisti del radicale rinnovamento del concetto di architettura che attraversa la cultura occidentale in quegli anni. Il suo saggio "Ornamenti e delitto" (1908) apre la strada al Modernismo, propugnando in maniera pugnace l'abbandono di ogni velleità decorativista per privilegiare soprattutto la funzione pratica e utilitarista degli edifici. Un’idea di architettura che Loos porta avanti coerentemente anche nella sua prassi progettuale, fortemente influenzata dai viaggi giovanili negli Stati Uniti nel corso dei quali entra in contatto con lo stile asciutto e castigato delle comunità calviniste degli Shakers. Tornato a Vienna, si lancia in un’aspra polemica con gli architetti del gruppo della Secessione, come Otto Wagner e Josef Hoffmann, a cui aderisce in un primo tempo, ma dal quale si distacca presto in opposizione allo stile da lui considerato espressione del passato. È invece in rapporti di amicizia con gli ambienti delle avanguardie artistiche europee, tanto da arrivare negli anni ’20 a progettare l’abitazione parigina del surrealista Tristan Tzara. Altri suoi progetti noti sono il Café Museum di Vienna (1899), Villa Kramer a Montreux (1903-06) e la Looshaus (1909-11), sempre a Vienna, città per la quale ricopre brevemente il ruolo di architetto capo nel difficile periodo seguito alla Prima Guerra Mondiale. Una seggiola da lui disegnata è oggi riproposta nel catalogo di Gebrüder Thonet Vienna, mentre molte sue lampade sono riedite dal brand austriaco di illuminazione Woka.
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