Intervista | Marcante-Testa
Lo studio Marcante-Testa nasce dall’unione di due personalità di spicco, Andrea Marcante e Adelaide Testa, rispettivamente architetto e designer, menti di quella che oggi è una garanzia per tutti coloro che desiderino dar vita a progetti di interior unici e fortemente distintivi.
Le atmosfere create da Marcante-Testa armonizzano i molteplici elementi dell’abitare, incarnando simultaneamente serietà e divertimento, autenticità e raffinatezza e molto altro ancora.
Negli anni la qualità del loro operato ha non solo risvegliato l’interesse degli appassionati di settore, ma anche ottenuto numerosi riconoscimenti e premi.
Alla luce della collaborazione che ha coinvolto Marcante – Testa e Salvioni Design Solutions fra le acque di Venezia, abbiamo chiesto ai fondatori di parlarci del loro studio nonché di condividere con noi parte della loro vision sia in mbito architettonico che concettuale.
1. I progetti di interior da voi curati presentano sempre un tocco unico, figlio di un sapiente richiamo di elementi stilistici piacevolmente retrò con altri più tipicamente contemporanei. Quali sono gli elementi dell’interior design del passato che amate riproporre più di frequente nei vostri progetti? Da quali stili del Novecento traete la vostra ispirazione?
Ogni nostro progetto di interior ha una precisa relazione con elementi del nostro passato. Analizziamo la storia di un edificio e le sue relazioni fisiche, culturali e sociali con il luogo in cui è collocato e da questo presupposto iniziamo un processo teorico in grado di sostenere e mettere in relazione le diverse scelte progettuali e i diversi ambiti storici di riferimento.
2. Altro elemento distintivo del vostro stile è un uso sapiente delle nuances di colore. Quanto è importante per voi il colore nell’interior design? Come vi approcciate a questo aspetto della progettazione?
Il colore è per noi uno strumento fondamentale dell’architettura per dare una struttura allo spazio, orientare la percezione, dare significato ai presupposti teorici che ci siamo dati. Il colore non è mai fine a se stesso.
3. Marcante-Testa è uno degli studi di interior design italiani più apprezzati anche all’estero: siete ad esempio fra i nostri pochissimi connazionali che possano vantare la selezione nell’edizione francese degli AD 100, che riunisce i 100 più importanti nomi del design contemporaneo selezionati dalla redazione francese del prestigioso magazine Architectural Digest. Quali sono secondo voi gli aspetti fondamentali che hanno consentito una tale affermazione internazionale?
Ogni progetto è per noi una narrazione specifica, unica e irripetibile, portata avanti da una ricerca teorica e una sperimentazione costante che riteniamo ci abbia permesso di avere un linguaggio originale, riconoscibile al di fuori di mode, stereotipi e tendenze fortemente omologate.
4. Fra le vostre attività rientra anche l’insegnamento universitario presso importanti atenei. Quali sono i consigli più importanti che vi sentireste di dare ad un giovane che vuole approcciare la vostra professione?
Occorre avere un approccio critico, originale e interdisciplinare al progetto. Come docenti, in questo momento storico, riteniamo importante formare dei progettisti flessibili per adattarsi a contesti in continua e veloce evoluzione. Occorre sensibilizzare chi domani farà questa professione sulla necessità di portare avanti progetti responsabili in grado di affrontare quelle urgenti sfide economiche, sociali, culturali ed ambientali che la nostra società ci sta ponendo. Da alcuni anni lo studio ha creato l’Atelier Marcante-Testa, una nuova realtà per raccontare attraverso dei moduli didattici le tematiche proprie dell’architettura di interni, al fine di fornire ai professionisti e alle aziende delle suggestioni creative e degli strumenti per renderle concretamente realizzabili. Negli ultimi due anni gli Atelier proposti sono stati seguiti da più di 300 professionisti e aziende tra cui il gruppo Marazzi e il gruppo Benetton per attività di formazione specifica.
5. Negli ultimi anni avete approcciato anche il mondo del product design in serie, con collaborazioni con brand come Carpet Edition, Ex.t o SEM. Che rapporto ritenete esista fra design degli interni e di prodotto? Sono mondi molto diversi fra loro oppure prevalgono i punti di contatto? Avete intenzione di proseguire anche lungo questa strada o sono stati esperimenti più saltuari?
Dalla progettazione quotidiana degli interni e dalla relazione con i clienti otteniamo dati che, rielaborati, diventano trend e tendenze preziose per le aziende, non solo per il disegno del prodotto, ma in generale per tutti quegli aspetti che un’azienda del settore deve oggi considerare per elaborare la propria identità, definire un posizionamento di marca coerente con il proprio DNA e comunicare efficacemente al mercato attraverso tutti i mezzi di comunicazione, tradizionali e digitali. Da questi presupposti lo studio svolge una attività costante di brand consultancy con aziende del settore, sia in qualità di direzione artistica e progettazione prodotto, sia per consulenze specifiche inerenti i colori e i materiali. Abbiamo chiamato questo servizio CONTENT&CONTEXT per esprimere l’dea che che il disegno di un materiale, di un arredo o semplicemente la scelta di un colore non possa mai prescindere da una visione più ampia verso il contesto in cui potrebbe essere collocato: un elemento di interior è sempre interconnesso con gli altri da cui dipende la sua corretta valorizzazione.
6. Abbiamo collaborato assieme a voi per il progetto di Ca’ Select a Venezia, nuova dimora in laguna del tradizionale bitter che rientra fra gli ingredienti storici dello spritz. Potreste raccontarci di più di questo progetto?
Il Gruppo Montenegro ci ha chiesto di creare una “Casa” a Venezia per il brand Select, il cui ritorno nella città in cui nacque più di cent’anni fa è stato un evento significativo.
Ca’ Select è uno spazio multifunzionale che ospita parte della produzione del Select, un museo sulla sua storia e uno spazio eventi aperto alla città di Venezia. Il nostro progetto racconta una Venezia in grado di attingere all’unicità della sua storia attraverso le lenti della contemporaneità per dare a Select una casa che metta in evidenza il suo legame passato e futuro con questa città.
Siamo stati molto gratificati dall’inaspettato ritorno mediatico e dal fatto che autorevoli testate del settore, come la rivista olandese “Frame”, abbiano messo in evidenza l’importanza di questo progetto nel cercare, attraverso un’operazione commerciale, di proteggere un patrimonio culturale straordinario che è in pericolo.